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martedì 12 novembre 2013

Recensione libri: Sopravvissuta ad Auschwitz!

Commento presente anche su 10righedailibri.it

Ben ritrovati!


978-88-541-5632-6 C'è un libro molto bello che ho letto pochissimo tempo fa e che mi sento di consigliare.
Si tratta di Sopravvissuta ad Auschwitz, di Eva Schloss (scritto insieme a Karen Bartlett). Ed è subito chiaro, già dal titolo, di cosa parla.



L'elemento di maggiore attrazione per i lettori può essere probabilmente il fatto che l'autrice si proponga come la sorella di Anna Frank.

Per la precisione, è la "sorellastra": il secondo marito di sua madre infatti, fu Otto Heinrich Frank, il padre di Anna. Tuttavia le cose cambiano poco perché in effetti le due ragazze, per un certo periodo, vissero insieme.
Ma soprattutto le storie di entrambe appare per molti aspetti abbastanza simile: tutte e due costrette a fuggire dal proprio paese di origine (Germania per Anna, Austria per Eva); tutte e due costrette a vivere per un certo perido nascoste in un nascondiglio; tutte e due catturate dai nazisti e condannate a finire ad Auschwitz.
La differenza sostanziale, dal punto di vista letterario, è che il Diario di Anna Frank è un testo prodotto "in diretta", nell'evolversi stesso degli eventi, mentre questo di Eva è un testo di memorie. Per certi aspetti somiglia di più a Se questo è un uomo e La tregua di Primo Levi, perché racconta anche del viaggio di ritorno in patria.
Un libro altrettanto intendo che voglio segnalare è quello di Emanuela
Zuccalà, intitolato anch'esso, Sopravvissuta ad Auschwitz, e che racconta la storia di Liliana Segre, che è tra i pochi italiani che hanno vissuto quell'esperienza e che sono vivi ancora oggi.

Ma passiamo a vedere il libro della Schloss.
Dico subito che la scrittura procede in modo molto scorrevole.
Tutta la prima parte è dedicata agli anni precedenti ai tristi eventi del periodo nazista. Il racconto comincia a dipingere la vita condotta dalla giovane Eva, col fratello e i genitori. Una vita di tipo piccolo-borghese, fatta di momenti molto felici e di piccoli problemi quotidiani.
Viene dipinto l'ambiente viennese del primo Novecento, insieme a brevi accenni alla storia dei nonni. Quei "tempi elettrizzanti"in cui il "ceto medio [...] costituiva la principale destinataria della culturaviennese e d’improvviso andava a teatro, a mangiare fuori e a

fare gite nei boschi e nelle colline dei dintorni". Una Vienna ricca di cultrua, teatro, musica. Era l'epoca di Freud e di Mahler, ma era anche l'epoca in cui il sindaco Karl Lueger incolpava gli ebrei della crisi.
Era necessario trovare dei capri espiatori, e la cosa peggiorò negli anni successivi alla Prima Gierra Mondiale. Impressionante è la frase che un'amica di famiglia urlerà alla madre di Eva sbattendo la porta di casa loro: "Avete finito di importunarci voi e la vostra razza!". Ed era un'"amica"!
La storia procede di pari passo con gli eventi storici, fino all'annessione nazista dell'Austria, e alla fuga di molti ebrei.
Eva fugge in Olanda, e qui incontra Anna Frank.
Interessanti sono i commenti che fa sulla ragazza, anche come documenti storici.
Eva riesce a nascondersi fino al 1944. L'11 maggio, proprio il giorno del suo compleanno, viene trovata dai nazisti. E viene portata ad Auscwitz.
La descrizione della vita che si conduceva lì è molto accurata ed, ovviamente, impressionante!
Poi, c'è tutta la descrizione del viaggio di ritorno.
Contemporaneamente, Eva racconta quello che sa dei suoi familiari, sempre nominati con i nomi affettuosi dell'infanzia, in una narrazione che lascia veramente senza respiro.
Tutto è raccontato con precisione, con ricordi struggenti e particolareggiati. Per esempio, Eva racconta della sensazione straordinaria che poté provare nel mettere di nuovo uno spazzolino da denti in bocca!

Il testo è corredato da un'ampio spazio fotografico e dall'albero genealogico delle famiglie di Eva e di Anna.
30 capitoli in tutto.

Lo consiglio!
Veramente!

Alla prossima!
Saluti.




3 commenti:

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