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sabato 24 dicembre 2016

Dante e la leggenda di Babbo Natale!


Che c'entra Dante con Babbo Natale?

Intanto, vediamo come è nata la tradizione dei regali natalizi.
La tradizione dello scambio di doni in occasione del solstizio d'inverno risale all'antica Roma.
Tra il 17 e il 23 dicembre, infatti, venivano celebrati i Saturnalia, cioè un ciclo di festività dedicate a Saturno, divinità romana dell'agricoltura.
Ed era in occasione di questi festeggiamenti che gli antichi Romani avevano preso l'abitdine di scambiarsi dei doni di diverso tipo (il primo Gennaio).
Questa tradizione continuò anche quando (dal 325) ai Saturnalia fu associata la commemorazione della Nascita di Gesù.


Ma come si arriva a Babbo Natale?
Inizialmente, si fingeva che i doni fossero portati volta in volta da diversi personaggi: i Re Magi, la Befana, Santa Lucia e lo stesso Gesù Bambino.
La leggenda di Babbo Natale nasce da un personaggio storico: San Nicola di Bari.

Ecco gli elementi che da San Nicola vengono trasmessi a Babbo Natale:
1 - veniva raffigurato con tre sacchi (o sfere) d'oro in mano
2 - veniva rappresentato con un abito rosso (quello da Vescovo).
3 - viene celebrato a dicembre.
4 - di lui si narrano moltissime leggende che lo identificano come portatore di doni.


Ma che c'entra Dante, in tutto questo?
C'entra, perché il grande Poeta riporta, nella Divina Commedia, proprio una di queste leggende.

Si racconta che, ancora giovinetto, Nicola era venuto a sapere che tre figlie di un gentiluomo, caduto ormai in miseria, stavano per essere prostituite dal loro stesso padre. Così, per evitare questo, aveva deciso di aiutare le tre ragazze, lanciando per tre notti consecutive attraverso una finestra della loro casa, tre sacchi di monete che avrebbero costituito la dote delle ragazze.
Ora, avendo trovato la terza notte la finestra sbarrata, San Nicola -COSI' COME FA SEMPRE BABBO NATALE- si era arrampicato sul tetto e aveva gettato l'ultimo sacco di monete attraverso il camino.



Beato Angelico, Storie di San Nicola (1437), 
Musei Vaticani 

Ecco dunque,come Dante ricorda l'episodio in 
Purgatorio, XX, 31-33:

Esso parlava ancor de la larghezza
che fece Niccolò a le pulcelle,
per condurre ad onor lor giovinezza.

 
AUGURI!
E alla prossima!

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