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mercoledì 5 marzo 2014

I rischi della tecnologia: The Black Mirror!

Per chi non avesse ancora visto la serie The Black Mirror ... !

E' stata prodotta nel 2011 in Usa, ed è stata trasmessa per la prima volta in Italia tra il 2012 e il 2013.
Per tutte le info, rimando a Wikipedia.
Si tratta di due serie di tre puntate ciascuna, prodotte dalla "mitica" BBC.
Dico "mitica", perché in linea di massima mi sono piaciute tutte le produzioni arrivate in Italia finora.
Black Mirror.png 

The Black Mirror è un telefilm anomalo: c'è un filo conduttore, ma le trame e i personaggi sono diversi e del tutto indipendenti tra di loro. Scopo della serie è, a mio parere, commentare il progresso della teconlogia nella vita di tutti noi.
Tutti i giorni assistiamo all'avanzamento di strumenti e prodotti tecnologici: internet, cellulari, computer, tablet, televisioni, ecc., e forse non sempre ci domandiamo verso che mondo stiamo andando.
Personalmente, mi sto rendendo conto di questi cambiamenti attraverso lo specchio di quello che posso vedere tra gli studneti delle mie classi.
Ogni anno, sempre di più, noto l'affermarsi di una vera e propria dipendenza da cellulare. 
I ragazzi (parlo di bambini di 11, 12 anni), nella maggior parte di loro, sembrano avere davanti a sé, come unico orizzonte, l'ultimo modello di cellulare. La loro vita sembra essere diventata una sorta di appendice dei cellulari.
Non tanto le tv o il computer, e neanche i tablet, quanto i cellulari.

Lungi da me l'idea di criticare questo meraviglioso strumento, che io ritengo essere di una utilità straordinaria. Senza dire che adoro la televisione, i tablet, i computer, ecc..
Adoro leggere libri e fumetti sul mio iPad, adoro guardarci i filmati di Youtube e navigarci sul web, come godo, letteralmente, a stare davanti al mio iMac.

Detto questo, è innegabile che nel progressivo incedere della tecnologia sono nascosti anche dei rischi.
Riachi che, nella serie The Black Mirror, vengono in gran parte messi in evidenza, seppure con una prospettiva un po' paradossale ed assurda.

Premetto subito, per chi non avesse ancora avuto modo di vedere la serie, che la prima puntata è simpatica, ma non estremamente significativa. Praticamente parla di un ricatto un po' originale rivolto al Primo Ministro inglese. Ricatto che può concepirsi solo perché è presente, nel mondo, Youtube, Twitter, ecc. ("Maledetto Twitter!", urla ad un certo punto il politico).

La seconda puntata è straordinaria.
Anticipo solo che il mondo è diventato una specie di grande prigione mediatica: tutti vivono dentro delle stanze a megaschermo che offrono vari servizi. Ma la questione è: dove si trova l'energia per tutto questo? 
Nella fatica umana: tutti devono pedalare su delle biciclette per guadagnare dei soldi virtuali con cui comprare merendine, oppure gadget per i propri avatar. Unico grande sfogo per loro: un reality show.
E' così lontano dal nostro mondo?

Meravigliosa la terza puntata, in cui gli sceneggiatori sono arrivati addiritura a ipotizzare la presenza di un chip nella testa che registra tutto quello che si vede, così poi da poterlo rivedere.
anche questo, ovviamente, nasconde dei rischi, come si capirà vedendo il telefilm.

Molto bella anche la quarta puntata (prima della seconda serie): come riavere vicino a sé parenti o amici morti. Impossibile? Non con una tecnologia avaznata.

Stupenda e piena di colpi di scena la quinta puntata. Ma non voglio anticpare nulla, per non creare degli spoiler.

L'ultima puntata invece, l'ho trovata un po' noiosa, ma lo scopo è quello di mostrare quali sono i rischi del dominio della comunicazione in politica.Ma noi italiani dovremmo saperlo bene. Dovremmo! Ma ... boh! Lasciamo perdere!

Insomma: cellulari, social network, reality show, internet, computer, televisione, e chi più ne ha, più ne metta!

Consigliato!

Saluti.
Alla prossima

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