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martedì 24 dicembre 2013

Speciale Superquark, a Natale regala: "Ridere e piangere: le emozioni della vita"!

Nella puntata del 26 dicembre 2013, Speciale Superquark farà un "piccolo regalo ai suoi telespettatori"! Così è stato detto nello spot di anticipazione della puntata.
Infatti, questa volta lo Speciale sarà dedicato alle emozioni più forti dell'uomo, le "emozioni della vita": il riso e il pianto. Prosegue così, il viaggio nel cervello, nella mente umana, stavolta per scoprirne le emozioni.
Speciale Superquark

"Ovunque, nel mondo si ride e si piange allo stesso modo. E' un linguaggio universale, innato. Non c'è bisogno di impararlo". Così è scritto nella pagina di presentazione. Inoltre, "ridere e piangere rappresentano un antichissimo strumento per comunicare, per esprimere gioia, dolore, piacere di stare insieme, sofferenza, richiesta di aiuto".

Il piccolo regalo consiste nella presentazione di vari sketch, candid camera, scenette divertenti e vignette (prodotte da Marina Molino), che dovrebbero allietare gli spettatori.
Oltre a delle scene commoventi con cui si spiegherà da cosa nasce il pianto.
Ovunque, nel mondo, si ride e si piange allo stesso modo. E' un linguaggio universale, innato. Non c'è bisogno di impararlo. - See more at: http://www.superquark.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-de5df3f2-8789-40f6-8faa-af45ed44e050.html?refresh_ce#sthash.KgDeRhq9.dpuf

Durante il programma ci saranno le immancabili interviste:
-lo psicologo Enrico Ricci Bitti, che spiegherà quanto sopra.
-la professoressa Anna Ferraris, che spiegherà il significato dei diversi pianti dei bambini
-il professor Vingerhoets, che spiegherà a cosa servono effettivamente le lacrime

La puntata sembra interessante e divertente, ma continuo ad esprimere i miei dubbi su questa scelta di Piero Angela di dedicare gli Speciali natalizi alla scienza. Dubbi che ho espresso qui.
Credo che degli Speciali sulla storia sarebbero stati più indicati, visto che della scienza già ce se ne occupa abbastanza durante l'estate.
Se lo scopo dei produttori era quello di incrementare gli ascolti, beh, questo scopo ha fallito: la prima puntata sul cervello non ha prodotto grandi risultati in termini di ascolto: appena un 12,67% fatto di soli 3.100.000 spettatori.
E' vero che la puntata su Cromwell aveva avuto ascolti più bassi, ma solo perché era stata strutturata male. Credo che Piero Angela farebbe bene a tornare ai vecchi Speciali, come ho spiegato in questi due post:

-Stasera gli spot sui prossimi Speciali Superquark!
-Il declino degli Speciali Superquark!


Per quanto riguarda la puntata scorsa, devo dire che nonostante tutto mi è piaciuta. Certo, molto semplice, prodotta con pochi mezzi, senza grandi animazioni o chissacché di particolare. Un enorme cervello in sala, aperto e chiuso più volte. Si è analizzato un po' tutto quello che c'era da analizzare, anche se, come sempre, in modo un po' sintetico.
Però due ore sono trascorse bene e veloci, senza noia, e con gusto.
Per chi non l'avesse vista, eccola, tratta da Youtube.

Buona visione, e saluti a tutti!
Alla prossima!

6 commenti:

  1. pochi mezzi, senza grandi animazioni o chissacché di particolare: credo che la motivazione base di questi speciali stia proprio in queste tue parole. Rispetto alle precedenti edizioni degli speciali storici, è evidente la carenza di budget. Si è utilizzato il classico studio estivo e si è sfruttata quasi unicamente la figura del conduttore, molto più presente rispetto agli speciali storici o anche alla tradizionale versione estiva del programma. Sicuramente non si sarebbe potuto fare un ciclo di storia con questa carenza di mezzi. Comunque sia il risultato è stato veramente gradevole e come sempre Angela è un professionista di alta classe. Avrei torchiato un po' di più il Prof. Strata. Anche il figlio Alberto, sul tema dell'evoluzione del cervello (a lui noto in quanto paleoantropologo), ha svolto un compitino un po' basilare. Comunque mi incuriosisce soprattutto la terza puntata che sarà incentrata sulla sfida uomo-macchina, anche se temo, visti i risultati della prima (ben più intrigante per un pubblico generalista) che sarà un altro flop in termini di ascolti. Buon Natale e alla prossima recensione!!!!

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  2. Grazie per il commento.
    Vedo che segui sempre nel mio Blog la parte "Superquark", e mi fa piacere!
    Io lo critico solo perché è un programma che ho sempre adorato, così come i vecchi Ulisse.

    Un saluto, e tanti auguri.

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  3. Ciao, trovo che il tuo blog sia molto interessante e ricco di spunti per letture varie. Intervengo, anche per questioni di tempo, sui temi che meglio conosco e sicuramente la comunicazione televisiva è uno di questi. Trovo che Quark sia un prodotto unico nel suo genere, anche a livello internazionale. Non è un documentario da rete tematica ma un vero e proprio programma televisivo di intrattenimento e comunicazione (su questo punto mi permetto di suggerire la lettura del libro “Buona maestra TV” di Roberto Farnè) appunto unico nel suo genere. Certamente l’epoca delle stagioni di gloria è lontana e non penso ci si possa (o debba) aspettare chissà quali innovazioni da un programma che ha più di 30 anni ed il cui conduttore ne porta 85 sulle spalle. Quanto alla puntata di ieri, si è trattato evidentemente un prodotto tappabuchi natalizio a zero budget. I contenuti “seri” avrebbero potuto essere condensati in meno di un’ora e la circostanza che anche molti servizi fossero evidentemente di produzione estera (cosa che capita raramente, visto che di solito è tutto prodotto dalla redazione) lascia intendere l’assenza di mezzi a disposizione. Probabilmente, per ragioni contrattuali, vi era l’esigenza di realizzare comunque tre puntate pur con poche risorse. La prima è stata molto bella, confido molto nella terza. Quella di ieri direi che si può dimenticare. Alla prossima!!!

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  4. Sì, condivido appieno.
    Certo però, che utlizzare uno Speciale Superquark per fare da tappabuchi mi fa capire che siamo arrivati alla frutta!
    Spettatori: 2,6 milioni, con poco più del 10% di share.
    Uno schifo! Ma se si pensa a com'è stata la puntata (ridicola!) è pure troppo.

    Ciao.

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  5. Si è così concluso questo ciclo “anomalo” di Speciali Superquark con una puntata decisamente all’altezza del nome del programma. Volendo comunque essere oggettivi, è evidente che il materiale (e probabilmente anche le risorse) per realizzare sei ore di documentario non c’era. Pur volendo ignorare la seconda insulsa puntata, sia la prima che la terza hanno risentito di una certa “diluizione” dei contenuti: addirittura quest’ultima puntata, ancorché ricca di spunti, nella parte finale è divenuta una sorta di sunto dello speciale 2012 “Uscire dal tunnel” da cui ha ripreso molti contenuti solo in parte correlabili con il tema portante della serata (che, per questo, negli ultimi 30 minuti è andata abbastanza “fuori tema”). Si è trattato comunque di un prodotto da servizio pubblico di tutto rispetto.
    In generale si è ovviamente avvertita la mancanza del fascino e delle atmosfere tipici degli Speciali storici, sicuramente più adatti al clima natalizio ma questo era scontato visto che il prodotto era dichiaratamente di altra natura.
    Insomma un ciclo di Speciali anomalo e dai risultati altalenanti: forse a questo punto sarebbe stato meglio sviluppare tre puntate monotematiche ma ciascuna su temi diversi.
    Ho approfittato delle ferie natalizie per rivedere lo Speciale del 2005 dedicato ad Einstein: anche quello fu particolare in quanto collocato in coda all’edizione estiva e senza le tipiche scenografie virtuali. Però, grazie al fascino del personaggio, il prodotto ci fu ugualmente nonostante i pochi mezzi, segno che con scelte ben oculate si possono ottenere comunque ottimi risultati.
    Alla prossima e buon anno!!
    P.S. ho preso alcuni spunti di lettura dal tuo blog: grazie mille!!

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  6. Sì, condivido tutto quello che hai detto.
    Noto con piacere che abbiamo praticamente le stesse idee sull'argomento.
    Sì, guarda. Ho rivisto, per caso, proprio in questi giorni lo Speciale su Einstein su Youtube.
    No, non ci sono paragoni.
    D'accordo, mancavano gli effetti speciali, ma il montaggio era perfetto. Poi, certo, giocava anche la storia del personaggio, la gradevolezza dello sceneggiato, ecc., ma si vedeva che c'era stata attenzione ed impegno nella realizzazione del documentario.

    Onestamente, secondo me, queste tre puntate sul cervello potevano essere organizzate meglio, magari approfondendo di più i singoli argomenti.
    Tra l'altro eliminando quegli inutili titoli ogni tre minuti, dedicati poi a delle banalità.

    Spero solo che dati gli scarsi ascolti di quest'anno, il buon Piero torni a produrre, se l'età glielo consente, altri grandi e belli Speciali di storia.
    Mi mancano!

    Ciao.
    E alla prossima!

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