E'
così che Alberto
Angela
ha introdotto la prima puntata della nuova serie di Ulisse
per questa stagione dell'anno 2013.
Onestamente,
io avrei pensato di più ai canguri, e credo che così sarebbe per
molti altri telespettatori.
In
ogni caso, ho scoperto cosa sono gli “Ayers
Rock”,
e cioè un enorme blocco roccioso che si trova al centro del
continente, considerato tra l'altro un luogo sacro dagli aborigeni
(tanto che la troupe non vi è potuta entrare dentro).
Guardando questa nuova puntata di Ulisse, ho rafforzato la mia idea che da qualche tempo questo programma stia cercando una identificazione: è come se stesse cercando sé stesso!
Nel
2009, il programma ha cambiato completamente formula, perdendo quella
somiglianza con gli Speciali
Superquark
che invece lo connotava fin dall'inizio. Diventava così un programma
che si occupava di diversi argomenti senza un reale filo conduttore
(anche se i produttori facevano finta che un filo ci fosse). Già
l'anno dopo Ulisse
è tornato a somigliare a quello tradizionale, e così è rimasto,
pur con qualche cambiamento, fino all'anno scorso.
A
differenza degli Ulisse
tradizionali però, sembrava quasi che ci fosse il tentativo, da
parte di chi lo realizzava, di trovare un'omogeneità all'interno di
una serie disomogenea di documentari. Un'omogeneità però, troppo
evidentemente “costruita a tavolino”. Il motivo di questo può
essere solo (se si esclude l'ipotesi di una cattiva regia) il
taglio di fondi.
Si hanno a disposizione certi filmati, e quindi si trova il modo di
unirli in un unico prodotto.
Tra
il 2009 ed oggi intanto, il programma ha cambiato sigla, musiche,
stile, studio, ecc.. Cerca sé stesso, appunto. Cioè, cerca di
trovare una linea che possa convincere realmente lo spettatore.
Personalmente
mi piacciono molto di più quegli Ulisse
in cui Angela
va direttamente nei luoghi e non dove invece mette insieme vari
filmati dallo studio, commentandoli.
Detto
questo, si potrebbe trovare una mediazione, creando delle scenografie
virtuali e facendo quindi finta di andare nei luoghi in esame.
Comunque,
la puntata sull'Australia mi è piaciuta: continuamente musicata, con
una grande quantità e varietà di colonne sonore ben azzeccate;
molti servizi (commentati da una bellissima
voce, calda e ben calibrata
quasi quanto quella di Capone),
spaziando tra la storia, la geografia, le curiosità, ecc.; un'ampia
fascia di argomenti, e continui cambi di scenografia. Rimane solo il
difetto di utilizzare vecchie registrazioni (ed in modo scoperto:
“tempo fa siamo andati a vederlo”, come dice Alberto
Angela).
Uno
sguardo alle prossime puntate:
I
vulcani hawaiani:
interessante, ma si ritorna sul solito argomento dei vulcani, già
visto e rivisto mille volte (dal Pompei di Superquark
fino al Krakatoa di un vecchio Ulisse).
Altrettanto
dicasi per Versailles
e Luigi
XV
(anche in questo caso, una ripresa di vecchi filmati, da Madame de
Pompadour di Superquark ad altre puntate di Ulisse).
Le
puntate sui cinque
sensi umani
e
sui riti
di passaggio
potrebbero
essere intriganti, ma dipende dal grado di approfondimento: si spera
che non sia anche qui la solita pappa già vista e rivista.
Molto
promettente invece sembra essere la puntata sui comportamenti
amorosi dei Romani,
che probabilmente riprende quanto scritto da Alberto
Angela
nel suo libro sullo stesso argomento.
Ma
anche qui, tutto dipende dal grado di approfondimento.
Comunque,
chi vivrà vedrà.
Saluti
a tutti.
N.B. L'immagine è stata presa da internet
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