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mercoledì 17 aprile 2013

Torna Ulisse: un programma alla ricerca di sé stesso!



“Quando si pronuncia il nome <<Australia>>, viene subito in mente un'immagine: quella di Ayers Rock!”.
E' così che Alberto Angela ha introdotto la prima puntata della nuova serie di Ulisse per questa stagione dell'anno 2013.
Onestamente, io avrei pensato di più ai canguri, e credo che così sarebbe per molti altri telespettatori.
In ogni caso, ho scoperto cosa sono gli “Ayers Rock”, e cioè un enorme blocco roccioso che si trova al centro del continente, considerato tra l'altro un luogo sacro dagli aborigeni (tanto che la troupe non vi è potuta entrare dentro).

Guardando questa nuova puntata di
Ulisse, ho rafforzato la mia idea che da qualche tempo questo programma stia cercando una identificazione: è come se stesse cercando sé stesso!
Nel 2009, il programma ha cambiato completamente formula, perdendo quella somiglianza con gli Speciali Superquark che invece lo connotava fin dall'inizio. Diventava così un programma che si occupava di diversi argomenti senza un reale filo conduttore (anche se i produttori facevano finta che un filo ci fosse). Già l'anno dopo Ulisse è tornato a somigliare a quello tradizionale, e così è rimasto, pur con qualche cambiamento, fino all'anno scorso.
A differenza degli Ulisse tradizionali però, sembrava quasi che ci fosse il tentativo, da parte di chi lo realizzava, di trovare un'omogeneità all'interno di una serie disomogenea di documentari. Un'omogeneità però, troppo evidentemente “costruita a tavolino”. Il motivo di questo può essere solo (se si esclude l'ipotesi di una cattiva regia) il taglio di fondi. Si hanno a disposizione certi filmati, e quindi si trova il modo di unirli in un unico prodotto.

Tra il 2009 ed oggi intanto, il programma ha cambiato sigla, musiche, stile, studio, ecc.. Cerca sé stesso, appunto. Cioè, cerca di trovare una linea che possa convincere realmente lo spettatore.
Personalmente mi piacciono molto di più quegli Ulisse in cui Angela va direttamente nei luoghi e non dove invece mette insieme vari filmati dallo studio, commentandoli.
Detto questo, si potrebbe trovare una mediazione, creando delle scenografie virtuali e facendo quindi finta di andare nei luoghi in esame.

Comunque, la puntata sull'Australia mi è piaciuta: continuamente musicata, con una grande quantità e varietà di colonne sonore ben azzeccate; molti servizi (commentati da una bellissima voce, calda e ben calibrata quasi quanto quella di Capone), spaziando tra la storia, la geografia, le curiosità, ecc.; un'ampia fascia di argomenti, e continui cambi di scenografia. Rimane solo il difetto di utilizzare vecchie registrazioni (ed in modo scoperto: “tempo fa siamo andati a vederlo”, come dice Alberto Angela).

Uno sguardo alle prossime puntate:
I vulcani hawaiani: interessante, ma si ritorna sul solito argomento dei vulcani, già visto e rivisto mille volte (dal Pompei di Superquark fino al Krakatoa di un vecchio Ulisse).
Altrettanto dicasi per Versailles e Luigi XV (anche in questo caso, una ripresa di vecchi filmati, da Madame de Pompadour di Superquark ad altre puntate di Ulisse).
Le puntate sui cinque sensi umani e sui riti di passaggio potrebbero essere intriganti, ma dipende dal grado di approfondimento: si spera che non sia anche qui la solita pappa già vista e rivista.
Molto promettente invece sembra essere la puntata sui comportamenti amorosi dei Romani, che probabilmente riprende quanto scritto da Alberto Angela nel suo libro sullo stesso argomento.
Ma anche qui, tutto dipende dal grado di approfondimento.

Comunque, chi vivrà vedrà.

Saluti a tutti.

N.B. L'immagine è stata presa da internet

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