E scusate se sono mancato per un po', ma in questo periodo ho avuto veramente troppi impegni.
Non ho smesso però, di leggere e di documentarmi per poter offrirvi un "piatto" ricco di belle cose da leggere.
Oggi vi voglio proporre un bellissimo libro edito dalla Mondadori.
Aldo Mola
GiolittiLo statista della nuova Italia Prima Edizione: 2003 Collana: Le Scie (2003) -Oscar (2006) ISBN: 978-8804559764 | |
A poco più dell'anniversario dei 150
anni dell'Unità del nostro povero, massacrato paese, mi sembra giusto
leggere la biografia di uno dei personaggi sicuramente più validi
della nostra storia, anche se, per molti versi, discusso:
Giovanni Giolitti.
E soprattutto questa
biografia, realizzata da Aldo
Mola, già autore
di testi sul Risorgimento
italiano, sui
Savoia,
sulla massoneria,
ecc..
Il
libro, molto ampio, si muove, a mio parere, lungo due linee: una di
tipo strettamente storico-biografica, con l'indicazione dei
principali eventi della vita del personaggio, dalla giovinezza, fino
alla maturità e agli ultimi anni; un'altra linea è quella che
potremmo definire di tipo “militante”, finalizzata ad attuare una
vera e propria difesa dell'uomo dagli attacchi che gli sono stati
mossi, soprattutto ai suoi tempi. Giolitti
infatti, come si sa, veniva accusato di essere un politico corrotto,
un “ministro della malavita”, come lo definiva Gaetano
Salvemini. Mentre
invece, era un uomo veramente molto distante dai politicanti della
nostra era, ed era certamente un uomo dello Stato per lo Stato.
Personalmente credo che sia stato uno dei pochi politici italiani di
livello insieme a Cavour
e De
Gasperi.
La biografia non parte dai suoi primi anni di vita, ma dal giorno del suo ottantesimo compleanno, e cioè il 27 ottobre 1922. Una scelta non casuale, visto che il giorno dopo ci sarebbe stata la Marcia su Roma dei fascisti, che per l'Italia avrebbe rappresentato quindi un momento essenziale della sua storia.
La biografia non parte dai suoi primi anni di vita, ma dal giorno del suo ottantesimo compleanno, e cioè il 27 ottobre 1922. Una scelta non casuale, visto che il giorno dopo ci sarebbe stata la Marcia su Roma dei fascisti, che per l'Italia avrebbe rappresentato quindi un momento essenziale della sua storia.
L'autore
ricostruisce con attenzione e ricchezza di dati quei due giorni
fatali, dagli atti del ministro Facta,
alle scelte del re, ai processi in atto. Cosa che per chi ama cercare
le forze nascoste, le cause degli eventi, le motivazioni della
storia, dovrebbe risultare appassionante.
Tra
l'altro, per l'elaborazione di questo libro Mola
ha attinto a documenti totalmente inediti, cosa che rende valido ed
interessante questo lavoro, secondo me, anche a qualche anno di
distanza dalla sua prima pubblicazione.
C'è un'unica cosa che mi ha un po' disturbato nella lettura di questo testo: il troppo evidente tentativo da parte dell'autore di difendere Vittorio Emanuele III.
C'è un'unica cosa che mi ha un po' disturbato nella lettura di questo testo: il troppo evidente tentativo da parte dell'autore di difendere Vittorio Emanuele III.
Qualunque
ipotesi si possa fare sulla sua scelta di dare il governo a
Mussolini,
qualunque scusante si voglia trovare di questo gesto, rimane comunque
il fatto che in quel momento egli stava cedendo l'Italia in mano ad
uno che aveva dato il via ad un'azione violenta e ad una specie di
colpo di stato.
E poi,
è veramente difficile giustificare o voler spiegare le leggi
razziali. Io credo anzi che sia impossibile! Un re che firma quelle
leggi è indifendibile!
Forse avrebbe fatto meglio a fare solo il collezionista di monete!
Il libro comunque è gradevole ed interessante, e lo consiglio vivamente!
Forse avrebbe fatto meglio a fare solo il collezionista di monete!
Il libro comunque è gradevole ed interessante, e lo consiglio vivamente!
Saluti
a tutti.
Alla
prossima.
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